Andrea Selmi, Front End Developer di start2impact, racconta la sua storia, i suoi obiettivi e le scelte che lo hanno portato a diventare parte del team di start2impact.
“Non sei in ritardo e non sei in anticipo… sei nel tuo tempo!”
Questo è un pensiero che mi accompagna da un po’.
Ho 32 anni e per tanti di questi mi sono sentito in ritardo rispetto agli altri.
Come se ormai fosse tardi per qualsiasi scelta “diversa” da quello che era stato il mio percorso fino a quel momento.
Vivo a Lecce, in Puglia.
E quando vivi al Sud cresci con la consapevolezza che il lavoro non c’è e che se ne trovi uno, quale che sia, te lo devi tenere stretto.
Sono da sempre stato appassionato di tecnologia, finito il liceo mi iscrissi ad Informatica, sapevo che quello era il mio futuro.
Così non fu, o almeno, non subito.
Dopo pochi mesi abbandonai gli studi.
La mia famiglia aveva una piccola attività che portava avanti a fatica e il mio contributo divenne quasi necessario.
Non era quello che desideravo ma continuai a lavorare, dopotutto avevo un lavoro, la mia famiglia era contenta di avermi lì e alla fine anche io mi ero convinto che quella fosse la mia strada.
Passarono alcuni anni e, in seguito ad alcune difficoltà economiche, l’attività venne venduta.
Avevo 26 anni all’epoca e mi ritrovai a dover cercare lavoro senza avere alcuna esperienza da poter inserire nel curriculum.
Ero distrutto.
Negli anni successivi feci lavori di ogni tipo, ma non avevo obiettivi e vivevo per lavorare.
Mi domandavo spesso in che modo sarei potuto uscire da quella situazione di infelicità, ma, nella mia testa, era ormai troppo tardi.
Finché non arrivò la pandemia.
In quel periodo lavoravo come contabile in un ufficio della mia città.
Riuscii a mantenere il lavoro, lavorando da remoto, durante la quarantena.
Passai la maggior parte di questa da solo, il che mi ha permesso di riflettere profondamente su chi ero e chi volevo diventare.
Al ritorno in ufficio, mi resi conto che non volevo più compromettere la mia felicità, lavorativa e non, per accontentare gli altri, un pò come avevo fatto con la mia famiglia in passato.
Iniziai a cercare una nuova direzione per la mia vita.
Inizialmente non sapevo bene cosa avrei fatto, poi, quasi per caso, un amico mi inviò il link di un corso di programmazione.
La passione del Professor Malan fu per me travolgente. Concludendo quel corso, ho finalmente avuto chiarezza sui miei obiettivi.
Il mio percorso in start2impact
Passai alcuni mesi a cercare dei corsi (anche live) che mi permettessero di continuare a lavorare e che fossero economicamente accessibili, ma senza fortuna.
Poi un giorno, tramite un video di Marcello Ascani, conobbi start2impact. Non ci pensai due volte e mi iscrissi subito.
Quello che realizzai fin da subito è che start2impact non era solo un corso, c’era tanto altro.
Passai un anno a studiare, le mie competenze crescevano, ma non solo.
In quell’anno riscoprii me stesso, le mie passioni, ciò che mi motivava e scoprì che il mio lavoro poteva aiutare le persone, migliorare il mondo.
Finito il mio percorso di studi trovai lavoro da remoto come Front End Developer in una piccola agenzia in Campania, dove passai circa un anno prima di entrare a far parte del team di start2impact.
Di cosa mi occupo in start2impact
Oggi in start2impact ricopro il ruolo di Front End Developer, mi occupo di sviluppare l’interfaccia grafica che gli studenti utilizzano per navigare e studiare in piattaforma.
È un lavoro stimolante e che mi permette di conoscere tanti studenti tramite gli eventi organizzati da noi e anche dalla Community stessa.
Avere la possibilità di dare consigli a chi studia e poter aiutare le persone per me è fonte di orgoglio e credo che questo sia il posto giusto per fare la differenza in tal senso.
I miei obiettivi
Amo la programmazione e credo che non smetterò mai di “sporcarmi le mani” con il codice.
Quello che posso dire con certezza è che continuerò a studiare, con la speranza un giorno di poter creare dei corsi, del materiale e dei contenuti di valore che possano aiutare persone che, come me in passato, si sentono bloccate in situazioni che non le rendono felici.