Alessandro Tozzi, Community Manager di start2impact, racconta la sua storia, i suoi valori e le scelte che lo hanno portato a diventare parte del team di start2impact.
Potete immaginare, creare e costruire il luogo più meraviglioso della terra, ma occorreranno sempre le persone affinché il sogno diventi realtà.
Ho trovato questa frase di Walt Disney qualche mese fa online e penso che riassuma in pieno i miei valori in questo momento della mia vita.
Mi chiamo Alessandro, ho 21 anni e in questo articolo vorrei raccontarti la mia storia.
Non voglio autocelebrarmi con ciò, ma aprirmi sperando che chiunque la legga possa ritrovare qualche parte di se stesso e ne ricavi qualcosa di valore.
Sono figlio unico, purtroppo non per scelta dei miei genitori, e da quando sono bambino ho sempre desiderato stare in compagnia perché non volevo mai rimanere solo.
Cercavo ogni scusa possibile per andare a casa di un mio amico a passare il pomeriggio.
Non c’era nulla da fare, la solitudine mi spaventava a morte.
Crescendo, ho continuato a mantenere questo spirito e ho sempre cercato di fare attività che mi facessero stare insieme ad altre persone.
Ho iniziato a studiare musica e tutt’oggi faccio parte di un gruppo musicale, ho sempre fatto sport di squadra e durante gli anni del liceo ho organizzato serate in discoteca o feste private.
Potrebbe sembrare che io avessi la strada spianata fin da piccolo, dovevo fare un lavoro che mi facesse stare a contatto con le persone.
E invece no, sono arrivato a 18 anni in confusione totale. Non sapevo cosa fare della mia vita.
Aggiungiamoci poi che tutti sono lì a pressarti con la scelta dell’università, il posto fisso e la realizzazione di una vita “felice”.
Chi come me vive in una piccola città di 50.000 abitanti può ben capire con quale mentalità affrontavo quel periodo della mia vita.
Non esagero se dico che internet mi ha cambiato la vita.
In particolare i Social Network.
Quando tutti li vedevano come un demone che catturava ragazzini, io ho cominciato a vederli come un’opportunità.
E così quando ho capito che potevano essere un lavoro, ho cominciato a sporcarmi le mani in qualsiasi modo possibile.
Ho gestito la pagina facebook e instagram del mio liceo, fan page di calcio, ho ideato progetti personali mai pubblicati e progetti con start2impact (sì, anche io sono stato studente di start2impact).
Se vuoi puoi trovare la mia esperienza in piattaforma in questo articolo.
Ho iniziato comunque un percorso universitario come tutti i miei amici che affrontavo con la mentalità più brutta che ci possa essere.
Vai a lezione, studia, fai l’esame, ripeti.
Non ho mai avuto problemi con lo studio, ho terminato il primo anno regolarmente con la media del 27, ma mi sono reso conto che non stavo facendo la cosa giusta per me.
Lo stavo facendo per uniformarmi a tutti.
Dal momento che ho deciso di seguire solo le mie passioni – stare a contatto con le persone e i social network – ho dedicato tutto il tempo a trasformarle in lavoro e oggi sono soddisfatto di ciò che faccio.
I miei amici e la mia famiglia a volte mi vedono ancora come un marziano.
Ma ho saputo convincerli del fatto che avevo fatto la scelta giusta per me.
Di cosa mi occupo in start2impact
Dall’unione tra i due elementi che ti ho citato prima (stare a contatto con le persone e i social network) è venuta fuori la professione giusta per me: il Community Manager.
Se dovessi dare una definizione di ciò che faccio, ti direi che sono la voce di start2impact per i nostri studenti e la voce dei nostri studenti per start2impact.
Nemmeno io la conoscevo prima d’ora, non tutte le aziende cercano di stabilire contatti con i propri clienti e li fanno sentire parte di un gruppo di amici, di una community appunto.
Non avevo mai conosciuto un community manager prima d’ora, quindi non avevo punti di riferimento. Pensavo di poter fare il Social Media Manager in realtà.
Però adoro il fatto di essere in qualche modo un pioniere in questo.
Mi occupo di tutto ciò che implica un contatto con chi usufruisce del nostro servizio.
- Gestione dei canali di comunicazione diretta (Whatsapp, Email, Gruppo Facebook)
- Creazione di contenuti per la community (Newsletter, blog post, contenuti sul gruppo Facebook)
- Eventi offline (Meetup in tutta Italia)
- Assistenza personalizzata per ogni membro della Community
Sono fiero del mio lavoro perché credo che ad oggi nessuna azienda può trattare i propri clienti come delle semplici fonti di denaro.
Credo che la cura del cliente e il farlo sentire parte di un qualcosa di più grande che lo accomuna ad altre persone saranno elementi sempre più importanti in ogni business.
Per questo voglio regalare ad ogni utente di start2impact un’esperienza unica.
Che non lo faccia sentire come un semplice cliente, ma come una persona in carne ed ossa.
Anche se ci divide uno schermo, mi sento responsabile della soddisfazione di ognuno come se stessi organizzando una cena con i miei migliori amici.
Se ti interessa capire meglio cosa faccio in start2impact, eccoti un video in cui spiego come creare una Community online e offline:
Come ho superato le difficoltà
Ho solo 21 anni è vero, ma se c’è un momento della mia breve carriera in cui mi sono veramente sentito in difficoltà è stato quando ho scelto di lasciare l’università.
Alcuni pensavano che mi fossi montato la testa con questo mondo digitale, altri che non avessi semplicemente voglia di continuare.
Molti per fortuna hanno pensato semplicemente che è stata una mia scelta.
La cosa che pensavo fosse giusta per me in quel periodo della mia vita.
Si può giudicare una scelta?
Io ero sicuro che iniziare a lavorare era ciò che dovevo fare.
Ad oggi questa scelta mi sta ripagando, sono felice delle persone che mi circondano e di come sto crescendo personalmente e professionalmente.
Se un giorno lo vorrò, sono sicuro che riprenderò i miei studi universitari, con un approccio diverso ovviamente.
Sarà tra 1, 2 o 10 anni non lo so. Non importa.
Sono sempre stato contrario a questo genere di prediche.
“Sposati entro i 30 anni”
“Laureati entro i 25 anni”
Voglio vivere la mia vita con le mie scelte, quando le faccio non importa.
I libri che mi hanno cambiato
Sono sincero, ho sempre amato la lettura.
Quando andavo all’asilo i miei genitori mi compravano i fumetti di topolino pensando che guardassi solo le figure.
In realtà ho imparato a leggere più con i fumetti che con i compiti a scuola.
In questo anno ho letto davvero molto, abbandonando un po’ i romanzi e dedicandomi a saggi tecnici o libri di crescita personale.
I libri che mi hanno cambiato personalmente sono:
- La saga di Harry Potter, non te lo aspettavi, eh? Mi ha insegnato ad amare i valori dell’amicizia e del rispetto, oltre che a farmi amare lo storytelling
- Questo è il marketing, perché mi ha fatto capire profondamente concetti che davo per scontati e che avevo fatto finire nel dimenticatoio
- Be our guest, perché è stato il mio primo libro sulla cura dei clienti e mi ha aperto un mondo
I miei valori
Rispetto, Collaborazione, Determinazione.
Rispetto: stando a contatto tutti i giorni con il team di start2impact e con la community ho imparato che tutti meritano il massimo rispetto, anche quando sembra andare tutto storto e stai per infuriarti. Di conseguenza, anche tu meriti rispetto.
Collaborazione: senza di essa si va più veloci, ma non si arriva lontano. Nonostante io abbia sempre amato stare a contatto con le persone, ho spesso lavorato da solo per essere più rapido. Ho imparato a cambiare questa mia attitudine.
Determinazione: perché è l’unica cosa che ti permette di raggiungere il tuo obiettivo anche quando sembra tutto perso. Se non sei determinato sicuramente fallirai, perché stai facendo qualcosa che non ami.
I miei obiettivi
A livello personale non ho le idee molto chiare in realtà.
Sento di essere ancora molto giovane per capire che tipo di persona voglio essere precisamente tra 10 anni.
E penso sia assolutamente normale. L’ultima volta che non sapevo cosa fare della mia vita ho fatto una delle scelte migliori fino ad ora, quindi non vivo con questa ansia.
Da questo punto di vista, vivo molto alla giornata lasciandomi modellare dalle mie esperienze.
Una cosa è certa però, non vorrò mai diventare la persona che gli altri mi costringono a diventare.
A livello professionale, voglio continuare a svegliarmi ogni mattina fiero di ciò che faccio e consapevole che il mio lavoro quotidiano porterà benefici anche a una sola persona nelle prossime 24 ore.
Se in un giorno non ho aiutato nessuno, sento di non aver completato il mio lavoro.
Sono sicuro che rileggendo questo articolo tra qualche anno, mi farò una grande risata.
Ma spero che oggi sarà utile a te che lo stai leggendo, per conoscermi meglio o semplicemente per esserti fatto un’idea di chi c’è dietro start2impact.