Sono sempre di più le startup che hanno deciso di farsi promotrici dell'economia circolare. In questo articolo ne vediamo 9!
Alimentare, arredamento, cosmetica, moda, imballaggi.
Queste sono solo alcune delle categorie in cui diverse startup hanno deciso di interessarsi e dare il loro contributo a favore di un consumo più consapevole delle risorse del nostro pianeta.
E, in questo modo, queste realtà hanno scelto di pubblicizzare il modello di economia circolare.
Ma in cosa consiste esattamente?
Oggi vedremo insieme cos’è l’economia circolare e 9 startup che hanno deciso di fondare la loro missione sulla base di questo modello di produzione ecosostenibile!
Economia circolare: definizione
Come abbiamo avuto modo di scoprire in questo articolo sulle 5 Startup a Impatto Sociale in Italia , il concetto di economia circolare in realtà è molto semplice quanto efficace.
Si tratta, infatti, di un un sistema economico basato sul riutilizzo automatico di qualcosa, in grado di garantire una certa ecosostenibilità al mondo.
Ciò significa che, nel momento in cui una realtà sceglie di creare un prodotto basato su questo modello, per realizzarlo si impegnerà innanzitutto a utilizzare materiali di riciclo per dar loro nuova vita.
Ma non si limiterà a questo!
Una volta che i prodotti creati da queste realtà avranno terminano la loro funzione, infatti, continueranno ad essere utilizzati.
Questo perché gli stessi prodotti nati con materiali di riciclo, saranno a loro volta riutilizzati per altri scopi.
Si tratta di un sistema economico definito, appunto, “circolare” perché in grado di autorigenerarsi in maniera ecologica.
E adesso che abbiamo visto di cosa si tratta, andiamo a scoprire nel dettaglio alcuni esempi di startup a economia circolare!
1. Pigmento
Un modello a economia circolare con l’obiettivo di ridimensionare lo spreco di genere tessile e cosmetico, è senza dubbio quello di Pigmento.
Questa realtà si occupa della produzione di colore 100% naturale, estratto direttamente dalle piante e proveniente da scarti agricoli e alimenti.
Lo scopo è quello di contrastare l’impatto ambientale dato dai coloranti chimici, molto spesso considerati tossici per la natura.
Venduti sotto forma di polvere o di liquido, questi coloranti sono perfetti per le aziende di vari settori: tessile, alimentare, cosmetico e bioedilizio.
Pensa che al momento, per effettuare la produzione di colori, la startup ha utilizzato più di 9,000 kg di scarti!
2. Packtin
Packtin, una startup italiana a economia circolare, si è posta come obiettivo quello di ridurre lo spreco alimentare e facilitare il processo di smaltimento delle confezioni per alimenti.
Questa realtà propone un’alternativa alla plastica, a favore del recupero di prodotti di scarto per la produzione di materiali adatti alla conservazione di cibo.
Produce integratori, pellicole, gel e confezioni biodegradabili recuperati da prodotti di scarto come: bucce di arancia, pomodoro, mela ecc.
Da questi elementi vengono prodotti materiali 100% naturali che riducono l’impatto ambientale con 0 prodotti chimici.
3. Mogu
Scegliendo di utilizzare solo il micelio, ovvero l’apparato vegetativo dei funghi, Mogu è una startup a economia circolare che punta al riutilizzo di questi elementi per la produzione di piastrelle per pavimenti.
Costituite al 90% da materiale biologico, le piastrelle Mogu sostituiscono i pigmenti industriali tradizionali a favore di prodotti riciclati.
Alcuni esempi sono: colture di mais, paglia di riso, fondi di caffè esauriti, alghe scartate e conchiglie.
Questa startup, inoltre, si occupa anche di pannelli acustici per l’interior design in grado di massimizzare l’assorbimento acustico.
Anche in questo caso, i pannelli sono realizzati con materiali di micelio morbidi, simili a schiuma e con residui tessili riciclati.
4. Drexcode
Nata per sostenere il mercato della moda e del design, Drexcode è una startup che si occupa di noleggio di capi d’abbigliamento e accessori.
Si tratta di un vero e proprio “armadio virtuale” in cui gli utenti possono scegliere il look che preferiscono indossare risparmiando tempo e denaro.
Tutto ciò a favore di una moda circolare che ha lo scopo di creare un futuro più sostenibile.
Drexcode punta così al riutilizzo di abiti e oggetti per ridurre inutili sprechi.
In più, offre la possibilità non solo di noleggiare ma anche di acquistare un capo in particolare, sempre di seconda mano.
5. Sfridoo
Sfridoo è un’azienda aiuta le imprese a valorizzare i propri residui di produzione e rifiuti aziendali.
Questa startup è nata con lo scopo di eliminare il concetto di “rifiuto”, per valorizzare quello di “risorsa”.
Si tratta, infatti, della prima piattaforma italiana dove le imprese si incontrano per comprare e vendere scarti, sottoprodotti, avanzi di magazzino e cespiti aziendali.
In questo modo tutti possono usufruire dei residui di lavorazione di un’azienda per dar loro un nuovo valore.
I vantaggi che offre questo esempio di startup circolare sono molteplici, tra cui l’eliminazione dei costi di smaltimento dei rifiuti e la riduzione dell’impatto ambientale.
6. Good Sustainable Mood
Come abbiamo visto, il modello di economia circolare ha preso piede anche nel mondo della moda.
Una startup che ha proprio lo scopo di coniugare tessuti sostenibili ed economia circolare, si chiama Good Sustainable Mood.
Questa realtà, infatti, vuole promuovere uno shopping intelligente e a zero consumi.
Per fare questo Good punta a una sostenibilità a lungo termine, investendo nella ricerca di materiali e metodi produttivi per ridurre il più possibile l’impatto ambientale.
I capi d’abbigliamento presenti nella loro sezione shop sono, quindi, tutti derivati da fibre naturali fino al packaging.
Questo, infatti, è creato con carta riciclata e stampato con inchiostro vegetale.
7. Deesup
Unire la passione per il design e il riuso, è possibile grazie allo shop di Deesup.
La missione di questa startup a economia circolare, infatti, è quella di rendere il design finalmente accessibile a tutti.
Questo è possibile attraverso la rivendita di pezzi autentici provenienti da venditori privati che hanno esigenza di vendere, o negozi che hanno bisogno di rinnovare il loro spazio.
Dall’arredamento, alle illuminazioni, fino ai complementi di un ambiente, in Deesup l’utente può decidere se mettere in vendita o acquistare quello di cui ha bisogno.
In questo modo, si da nuova vita a prodotti usati e selezionati, altrimenti destinati al rifiuto.
8. Sfera Agricola
In questo articolo abbiamo visto 5 startup contro lo spreco che hanno deciso in maniera concreta di proporre ottime soluzioni al problema dell’inquinamento.
Sono promotrici di idee pratiche e alla portata di tutti.
Esattamente nello stesso modo, anche Sfera Agricola offre una soluzione basata sul riuso di risorse naturali a favore di un pianeta ecosostenibile.
Questo esempio di economia circolare, infatti, ha deciso di creare una serra attiva.
Questa serra è quindi in grado di adattare il suo clima in tempo reale per garantire in modo ottimale la crescita dei suoi prodotti.
Per fare ciò, viene riutilizzata l’acqua piovana accumulata nel corso del tempo come fonte di sostentamento per frutta e verdura.
Infine, scelgono di impiegarla nei periodi di siccità.
In questo modo, ad oggi Sfera Agricola ha accumulato un risparmio idrico fino al 90% rispetto alle coltivazioni su suolo!
9. Reco2
Nel recupero di materie organiche di rifiuto, abbiamo visto come molte startup a economia circolare si siano attivate al massimo per promuovere il loro riutilizzo.
Reco2, invece, è una realtà in grado di recuperare e trasformare vari tipi di materie prime inorganiche.
Alcune di queste materie sono: vetro, scarti lavorazioni ceramiche e scarti di acciaierie.
Da questi materiali, quest’azienda ha prodotto una pavimentazione ecosostenibile adatta alle più svariate applicazioni, sia d’interni che da esterni di case e uffici, fino all’arredo urbano ed al design più ricercato.
Con la loro produzione, inoltre, la percentuale di materiale di scarto riutilizzato per la pavimentazione varia dall’85% al 100%, senza che ne vengano mai compromesse funzionalità e caratteristiche!
Conclusione
Conoscevi l’economia circolare?
Ammetto che io ne sono venuta a conoscenza solo ultimamente e che quando ho scoperto queste startup sono rimasta davvero stupita.
Questo perchè il riutilizzo continuo e attivo all’interno delle aziende di materiali considerati di scarto, può farci riflettere molto sul ruolo ormai fondamentale che stanno avendo le nuove tecnologie a favore di un futuro sostenibile.
E, soprattutto, può farci capire come la tutela dell’ambiente sia una nostra stretta responsabilità.
Anche noi di start2impact ci impegniamo per fare la differenza.
Cerchiamo costantemente di sensibilizzare i Membri della nostra Community verso temi Green e a Impatto Sociale.
Negli ultimi tempi abbiamo anche iniziato ad ospitare nelle nostre live startup a impatto sociale e ambientale, alla ricerca di figure Junior da assumere nel Digitale.
Startup di questo tipo, infatti, sono sempre più aggiornate e ricercano persone altrettanto ferrate nell’innovazione e in quelli che vengono chiamati i “lavori del futuro”, legati ad esempio a Percorsi come Digital Marketing, Sviluppo Web e App, UX/UI Design e tanto altro.
La nostra missione è proprio quella di formare e ispirare i giovani ad avere un impatto positivo sulla società e sul Pianeta, sfruttando le proprie competenze nel digitale e nell’innovazione.
Esattamente come nel modello a economia circolare, tutti noi dovremmo mettere le nostre risorse e competenze a disposizione degli altri per rendere il mondo un posto migliore.
In start2impact è possibile svilupparle sperimentando fino a 6 Percorsi di Formazione Pratica inclusi in un unico abbonamento.
Puoi anche scegliere tra oltre 70 Progetti Pratici con cui metterti alla prova: ti aiuteranno a rafforzare le tue conoscenze e sviluppare delle competenze reali nel settore.
I Progetti Pratici riflettono tematiche a impatto sociale e questo permette realmente di capire che tipo di contributo potresti avere nel mondo grazie al tuo lavoro.
Cosa più importante, ogni Progetto è corretto dai Coach dei vari Corsi.
Si tratta di Professionisti del settore che ti dedicano il loro tempo per darti un feedback personalizzato in cui ti spiegano ciò che hai fatto bene e cosa, invece, dovresti migliorare.
Quando io ho scelto di seguire il Percorso di Digital Marketing, è stato proprio grazie a questi progetti pratici e ai feedback ricevuti che ho affinato le mie skill nel Copywriting, imparando a scrivere blogpost ottimizzati in ottica SEO.
Tutto ciò mi ha permesso di trovare lavoro nel settore, anche se partivo da zero!
Ad esempio, per il Progetto di SEO Advanced ho presentato l’analisi di un e-commerce a economia circolare per promuovere il riciclo dei vestiti di seconda mano.
Ho dovuto mostrare ai miei ipotetici clienti, attraverso gli strumenti che ho imparato ad utilizzare, l’analisi completa del sito sia da un punto di vista sia strutturale che di contenuti, a partire dal dominio del nome dell’e-commerce fino all’analisi dei singoli link.
Tutto ciò, a favore di un posizionamento migliore del sito web tra i risultati di ricerca su Google.
Se vuoi scoprire quali sono i Lavori del Futuro che potresti intraprendere e in che modo usare le tue competenze per sostenere il Pianeta e migliorare la vita delle persone, vieni ad approfondire i Percorsi che offre start2impact!
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