Non riesci a concentrarti quando studi? Hai mai provato ad ascoltare della musica? Vediamo insieme come la musica può aiutarti nello studio.
Quante volte ti è capitato di dover studiare ma di non riuscirti a concentrare?
Ogni volta che dovevo studiare un argomento perdevo metà del tempo a riconcentrarmi.
La notifica di un messaggio, una persona che parlava o semplicemente un oggetto che cadeva influivano sulla mia concentrazione.
Con il tempo la mia media scolastica ha iniziato a risentire della mia poca concentrazione e l’insoddisfazione mi assaliva.
Per porre una fine a tutto ciò ho fatto qualche ricerca su Google e alla fine ho trovato una soluzione al mio problema:
Studiare con la musica.
Va bene, ti potrà sembrare strana come idea ma con me ha funzionato e in questa guida cercherò di spiegarti come sfruttare questo metodo.
Trova la tua musica per studiare
Senza musica la vita sarebbe un errore
Nietzsche
Per iniziare devi capire quali canzoni ti stimolano la concentrazione. Valuta quali canzoni e generi ti danno più stimoli mentre stai studiando.
Le prime volte potrebbe essere difficile però, anche se molto soggettivo, posso sicuramente darti alcuni consigli sulla scelta.
Per la mia esperienza, ti consiglio di evitare le tue canzoni preferite perché finiresti col distrarti e a passare il tempo a cantarle piuttosto che studiare.
Nel mio caso, al posto di studiare le opere di Gabriele D’Annunzio incominciavo a cantare nella testa le canzoni di Gemitaiz e dei miei altri rapper preferiti.
Un vantaggio sarebbe non ascoltare canzoni italiane, così facendo non avrai il problema di concentrarti sulle parole delle canzoni rispetto a quelle che devi studiare.
Sperimenta diverse lingue in modo tale che non siano più una distrazione ma uno stimolo.
Nel caso in cui anche le canzoni straniere siano un problema, elimina il cantato. Scegli solo canzoni senza voci, composte da una melodia leggera o veloce a seconda delle tue preferenze.
Per aiutarti nella tua ricerca della musica giusta, nel caso in cui tu non lo faccia già, ti consiglio di usare Spotify.
Sicuramente lo conoscerai e lo avrai già utilizzato, ma probabilmente non sai che ci sono delle playlist create apposta per essere ascoltate durante lo studio.
Scegli la giusta playlist
Un passo avanti l’hai fatto.
Ora puoi accontentarti o provare a sfruttare al meglio questo metodo.
Fra le varie playlist dedicate allo studio ne avrai trovate diverse che ti piacciono però potresti non sapere che alcune sono più indicate per una determinata disciplina.
Citando la dottoressa Emma Gray:
La musica ha un effetto positivo sulla mente e ascoltare il genere giusto può migliorare lo studio e l’apprendimento.
Il mio consiglio è quello di trovare quale playlist si abbina meglio ad ogni disciplina.
Ti suggerisco tre abbinamenti playlist-disciplina che reputo migliori:
- Peaceful Piano: Composta da canzoni con melodie classiche che aiutano a mantenere alta la concentrazione; la reputo perfetta per discipline scientifiche come potrebbero essere le Super Guide di Programmazione offerte da start2impact.
- Chill Lofi Study Beats: La musica Chill ormai è famosa per le sue note rilassanti e tranquille, ma in questa playlist puoi trovare musica più ritmata e tendente al pop che stimola la creatività e perciò si abbina molto bene nello studio delle lingue.
- All-Nighter: Come detto in precedenza le canzoni con il cantato possono essere fonte di distrazione quindi questa playlist può fare al caso tuo. Si tratta di una playlist formata da canzoni Pop ma instrumental perciò perfette per aumentare il pensiero logico, importantissimo in discipline umanistiche oppure durante la scrittura di un blog.
L’effetto Mozart
Se la tua playlist preferita è Peaceful Piano e adori la musica classica ti farà piacere sapere che esiste una tecnica particolare chiamata “Effetto Mozart”.
Che cos’è “L’effetto Mozart”?
Si tratta di uno studio effettuato negli anni ‘90 da parte del neurobiologo Gordon Shaw, lo studente laureato Xiaodan Lung e i due ricercatori Frances Rauscher e Katherine Ky.
Il loro studio riguardava le attività celebrali sottoposte a determinati ritmi musicali, in particolare la sonata in re maggiore per due pianoforti di Mozart.
Per poter dimostrare i loro studi effettuarono un esperimento su tre gruppi di studenti.
Il primo gruppo ha ascoltato la selezione di Mozart, il secondo ha ascoltato ciò che venne chiamato “nastro di rilassamento” e il terzo è stato sottoposto a dieci minuti di silenzio.
Durante l’ascolto o il silenzio sono stati sottoposti tutti i tre gruppi al test Stanford-Binet, che misura l’intelligenza dal punto di vista del ragionamento spaziale.
I risultati hanno dimostrato che gli studenti che hanno ascoltato la sonata di Mozart hanno avuto un aumento di nove punti di QI (quoziente intellettivo) rispetto agli altri due gruppi di studenti.
Questo aumento però era solo transitorio, infatti è durato dai dieci ai quindici minuti.
Personalmente reputo questo metodo molto valido, quindi mi sento di consigliarti di provarlo visti gli ottimi benefici dimostrati.
Prova tu stesso la sua efficacia!
La perfezione si raggiunge per gradi
Mozart
Scegli le tue canzoni per lo studio
Non ti piacciono le playlist che ti propone Spotify o ti sei stancato di ascoltare sempre le stesse?
Nessun problema, crea le tue playlist!
Scegli tu stesso le tue canzoni in modo tale da sentirti sempre stimolato dalla musica.
Ascoltare sempre le stesse canzoni potrebbe annoiarti e quindi renderebbe controproducente l’ascolto della musica durante lo studio.
Per evitare tutto ciò, anche io mi sono creato alcune playlist personalizzate in modo tale da rimanere sempre creativo e stimolato.
Ho cominciato a scegliere alcune canzoni dalle playlist di cui ti ho parlato prima e a mischiarle in modo da avere una melodia continua ma diversa.
Così facendo non entravo più nello stesso loop di canzoni che ormai sapevo a memoria.
Inoltre, puoi creare playlist personalizzate per ogni attività che svolgi.
Ad esempio: una playlist per i momenti in cui studi, un’altra quando devi sviluppare dei progetti o, a seconda di quello che stai studiando, diverse playlist con i generi che ti stimolano e concentrano di più.
Tecnica del pomodoro per studiare
Strano come nome vero?
Sì lo so, l’ho pensato anche io quando ho scoperto questa tecnica. Ma come funziona “La tecnica del pomodoro”?
La tecnica del pomodoro è un metodo di gestione del tempo ideato alla fine degli anni ’80 da Francesco Cirillo, sviluppatore software ed imprenditore di origini italiane.
Durante il suo periodo da studente universitario, Cirillo non riusciva ad avere buoni risultati a causa della scarsa concentrazione mentre studiava.
Un giorno si pose una sfida.
Studiare per dieci minuti senza distrazioni.
Aprì i libri, prese un timer da cucina a forma di pomodoro e lo regolò in modo che, trascorsi dieci minuti, suonasse.
Va bene, ti starai chiedendo cosa c’entra con lo studiare con la musica, te lo spiego.
Si tratta di utilizzare degli intervalli di tempo per studiare e fermarli in un momento prestabilito.
E non c’è cosa più semplice di farlo con la musica.
Ho sperimentato io stesso questo metodo e ho avuto grandi successi. Semplicemente ho creato diverse playlist che arrivassero ad un massimo di venticinque minuti.
Una volta finite le riproduzioni di queste playlist avrei capito che avevo a disposizione una pausa di cinque minuti.
Così facendo nel mentre della riproduzione della playlist evitavo di distrarmi perché sapevo che avrei avuto una pausa a breve.
No al silenzio!
Molte persone sicuramente si trovano a proprio agio a studiare nel silenzio totale, però tu sei una di quelle?
Fai mente locale e prova a ricordarti l’ultima volta che hai provato a studiare in un ambiente senza rumori.
Se io ci penso non mi ricordo una singola volta in cui ci sono riuscito.
Non metto in discussione il metodo però non è il migliore dal mio punto di vista e per due motivi principali:
1. Il silenzio non sarà mai eterno
In nessun luogo potrai mai avere ore senza alcun rumore che ti possa distrarre e quando stai studiando (in particolare materie noiose), qualunque rumore sarà un buon pretesto per distrarti.
2. Nel silenzio ti distrai facilmente
Il silenzio in teoria aiuta il pensiero a fare ragionamenti logici e complessi, però se ti distrai non avrai nessuno stimolo che ti farà riconcentrare su quello che stai facendo.
Se un problema necessita di assoluta concentrazione, simultaneamente interverrà una distrazione irresistibile
Arthur Bloch
Ora tocca a te!
Inizia a provare questo metodo, utilizzando anche la “tecnica del pomodoro” e “l’effetto Mozart”.
Coinvolgi i tuoi compagni di studi e parlane con i tuoi amici, potrebbero interessarsi all’argomento e sperimentarne i suoi benefici loro stessi.
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