Jessica Malfatto, co-founder di DigitalPR.pro ci racconta come ha avviato la sua agenzia di comunicazione insieme al marito e i traguardi raggiunti in un anno.
Eccoci in una nuova tappa del nostro viaggio motivazionale, la rubrica in cui intervisto donne di successo nel mondo della tecnologia, del digitale e dell’imprenditoria che vogliono raccontare la loro storia per favorire l’empowerment di altre donne.
Conosceremo Jessica Malfatto, PR e Media Relations Manager e Co-Founder di DigitalPR.pro, un’agenzia che si occupa di formazione e consulenza in ambito di comunicazione.
Autrice del libro Strategie di digital PR per startup e docente a contratto all’Università Cattolica, a 19 anni inizia a far parte del mondo della comunicazione, dopo varie esperienze sul campo, nel 2019 decide di fare il grande passo fondando la sua agenzia insieme al marito, con cui condivide lo stesso obiettivo: lavorare, ogni giorno, per far diventare DigitalPR.pro una boutique di eccellenza nelle PR e arrivare a giocare “in Champions League”.
In questo articolo dispenserà per noi consigli frutto della sua esperienza, parlandoci della crescita di DigitalPR.pro e della grande collaborazione con suo marito. Iniziamo!
Una carriera nel mondo della comunicazione
A: Quando hai capito che avresti lavorato nel mondo della comunicazione?
J: A 19 anni, subito dopo il liceo, mentre ero iscritta a Lettere Moderne, avevo iniziato a collaborare come freelance per un settimanale locale e allo stesso tempo mi ero offerta di scrivere le comunicazioni e contattare i giornalisti per una piccola associazione culturale promotrice di alcuni concorsi letterari.
Quello è stato il mio primo approccio con il giornalismo, da una parte, e con la comunicazione in generale, dall’altra.
Ed è stato un vero e proprio colpo di fulmine, sfociato poi in un innamoramento a lungo termine.
Tra notizie legate alla cronaca del territorio, la copertura di eventi, le questioni politiche, in particolare, c’era una parte di quel lavoro che mi appassionava: le interviste.
La prima intervista che ho fatto, ad esempio, è stata ad un pittore che viveva a pochi metri da casa mia. Un personaggio molto particolare, che aveva esposto le sue opere in tutto il mondo.
Ascolto e scrittura trovano la loro massima espressione, giornalisticamente parlando, quando si ha l’occasione di intervistare qualcuno.
Ed è qualcosa che mi porto dietro ancora oggi nel mio lavoro: chi si occupa di PR ama intervistare, ama scoprire, ama andare oltre la semplice “descrizione”.
Un’altra delle mie passioni era proprio la scrittura: dai 16 ai 21 anni credo di aver partecipato a decine e decine di concorsi di scrittura creativa, classificandomi ai primi posti in oltre 100 premi nazionali e arrivando semifinalista per due anni consecutivi al Premio Campiello Giovani.
Credo quindi di averlo capito “subito” dopo il liceo: il lavoro che svolgo oggi è figlio di un collegamento e di un’unione di tante passioni (scrittura, lettura, giornalismo) e tante esperienze lavorative differenti (durante gli anni dell’università ho collaborato con tanti blog, scritto per diverse testate giornalistiche locali, collaborato con agenzie letterarie; poi, dopo gli studi, ho lavorato in una redazione di un giornale, in una startup, in una grande agenzia creativa e, infine, come Digital PR Specialist freelance).
Il grande passo: la fondazione di DigitalPR.pro
A: Cosa rappresenta per te DigitalPR.pro?
J: Quando tieni così tanto a qualcosa è complicato riuscire a trovare una definizione.
Non è solo un lavoro e non è solo un’agenzia.
Facendo un riferimento sportivo, DigitalPR.pro rappresenta il campionato che ho sempre voluto giocare.
Quando fai sport ti alleni duramente per arrivare a giocare ad alti livelli, in una squadra eccellente: posso dire che questa agenzia è esattamente questo per me.
A: Decidere di aprire un’attività in proprio è un percorso pieno di dubbi e incertezze e non tutti trovano il coraggio per farlo.
Cosa vi ha spinto a compiere ciò?
J: La consapevolezza di avere realmente il desiderio di costruire un’impresa e di avere gli strumenti per farlo.
Fino al 2018 avevamo solo il desiderio di farlo, ma eravamo consapevoli che non era il momento giusto.
La sola idea ci spaventava.
Penso che sia vitale sentirsi pronti per fare determinati passi, altrimenti si corre il rischio di farsi davvero male e di vivere in modo non positivo ciò che si costruisce.
Aprire un’attività, avviarla, e decidere di assumere delle persone comporta un peso e delle responsabilità che bisogna saper gestire e calibrare.
Non deve essere un passo fatto con leggerezza, perché non si può “giocare”.
Lavorare con mio marito
A: Sempre più realtà vengono fondate da giovani coppie.
Stefano Tagliabue è il tuo socio, ma è anche tuo marito.
Com’è lavorare con lui, intraprendere lo stesso viaggio e realizzare un obiettivo comune?
J: Io e Stefano abbiamo due caratteri molto diversi, così come le nostre competenze.
Lui è l’anima gestionale ed economica dell’agenzia, mentre io mi focalizzo sulla parte commerciale e strategica.
Mentirei se dicessi che “lasciamo il lavoro in ufficio”, perché quando hai costruito qualcosa e vuoi farlo crescere, non ci sono muri, barriere, confini e luoghi dedicati.
E va benissimo così, in questo momento: ci divertiamo e amiamo così tanto quello che facciamo che non ci pesa ritrovarci il 24 dicembre in ufficio a fare progetti per l’anno successivo.
I primi traguardi con DigitalPR.pro
A: Il 27 dicembre 2018 tu e Stefano eravate dal notaio facendo il grande passo, perché nasceva Your Story SRL (il “cappello” di DigitalPR.pro, la ragione sociale).
Eravate in due, 7-8 clienti al massimo e due collaboratori esterni.
Oggi, a distanza di oltre 12 mesi, ci parli dei traguardi che avete raggiunto?
J: Mi piace considerarli come semplici “passi” e non traguardi: oggi siamo in 7 persone full time, di cui 5 persone assunte a tempo indeterminato (abbiamo poi due collaboratori esterni) e oltre 20 clienti.
Tutto questo in soli 12 mesi.
A gennaio 2019 abbiamo “aperto il gas” e la crescita non si è arrestata.
Abbiamo controllato la velocità, perché il rischio di finire in testacoda è dietro l’angolo quando cresci troppo rapidamente, ma abbiamo seguito i principi di rilevanza e costanza.
Lavorare tanto e bene
A: Investire molto tempo sarà stato fondamentale.
Quali sono stati i metodi che avete utilizzato per concentrarvi sul progetto e migliorarlo giorno per giorno?
J: Se vuoi costruire, mattone dopo mattone, devi essere disposto a investire e dedicare tanto tempo.
Non esiste il concetto “lavoro 3 ore al giorno” e costruisco grandi progetti.
No, il tempo è una chiave essenziale e va investito bene.
A volte leggo delle critiche quando una persona afferma di “lavorare tanto”.
Si può lavorare tanto e anche bene.
Spesso si dice che se un professionista lavora tanto è perché non sta lavorando in modo intelligente.
Trovo che sia profondamente sbagliato: pensate, ad esempio, ad un atleta.
Gli atleti che hanno un talento immenso e si allenano molto più degli altri, in termini di tempo dedicato, sono le persone che raggiungono risultati eccellenti.
Lavorare molto (e bene) per alcuni periodi (sacrificando quindi anche weekend e ferie) non deve essere visto come qualcosa di negativo.
Un altro “metodo” è sicuramente quello legato alla formazione continua: libri, corsi, letture quotidiane.
Ho un’agenda dove prendo nota giornalmente di spunti che leggo da libri, newsletter, video, ecc.
Cercare di imparare, o meglio, essere disposti ad apprendere davvero, ogni giorno, da più fonti, è un ingrediente fondamentale.
Tempo, dedizione, formazione costante e, soprattutto, focus sulle persone.
Si sceglie e si viene scelti: formare un team di persone che sono disposte a viaggiare fianco a fianco, che non si concentrano solo sul “compitino”, che condividono la tua stessa passione e che aiutano i propri colleghi ad emergere, senza invidie e rancori, è imprescindibile per vedere un progetto crescere.
Coltivare gratitudine per raggiungere i propri obiettivi
A: Nei tuoi post sui social media non dimentichi mai di ringraziare le persone con cui collabori.
Quanto pensi possa essere importante la cultura della gratitudine?
J: DigitalPR.pro non esisterebbe senza il team. Non è retorica, è la realtà. Il team è tutto. Tutto.
Rispetto e gratitudine sono sempre al primo posto, come la massima fiducia.
Io e Stefano ci “mettiamo la faccia”, mettiamo in atto la difesa quando necessario, abbiamo il compito di prenderci ogni responsabilità e di proteggere chi lavora con noi da attacchi e momenti di difficoltà a livello professionale, ma non vedo le persone che lavorano con me come i “miei collaboratori”.
Per me siamo tutti colleghi.
In questo sposo la logica di cui ha parlato ogni tanto Gary Vee nei suoi speech:
Se sei un responsabile o un imprenditore o un manager, non sono le altre persone che lavorano per te, ma sei tu che devi lavorare per il tuo team.
E sono convinta che per abbracciare totalmente questo approccio, devi amare davvero alla follia ciò che fai, il tuo lavoro.
Obiettivi per il futuro
A: Quali obiettivi vi piacerebbe raggiungere nei prossimi mesi?
J: DigitalPR.pro ha un obiettivo molto ben definito: lavorare, ogni giorno, per diventare una boutique di eccellenza nelle PR e arrivare a giocare “in Champions League”.
Non in termini numerici, ma in termini di rilevanza di progetti seguiti.
E senza l’impegno, la dedizione, la perseveranza, la passione di ognuno, non sarebbe possibile giocare partite di alto livello.
Conclusioni
Termina così la preziosa esperienza di Jessica Malfatto, una giovane donna che ha seguito la sua passione e ha fatto di essa un lavoro fondando la sua agenzia.
Spero che possiate prendere ispirazione da lei e trovare il coraggio e gli strumenti necessari per fare anche voi il grande passo.
Alla prossima!
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