Come può la filosofia in azienda darti una marcia in più nel mondo del lavoro? Vediamolo insieme con queste 8 tecniche che ti cambieranno!
Dalla Silicon Valley a Elon Musk passando per Alessandro Magno: la filosofia che rompe gli schemi
Sempre più aziende in cerca di filosofi.
Ma cosa sarebbe la filosofia in azienda?
Queste sono le ultime notizie nel mondo dell’innovazione: pare che la cultura ingegneristica, tecnologica ed economica non sia più sufficiente a garantire la sopravvivenza dell’impresa.
Ed è per questo che nella Silicon Valley emerge sempre di più la richiesta di un’attitudine super ricercata: quella umanistica – che a quanto dicono i guru – ti rende diverso rispetto agli altri.
In questo post è proprio questo che scoprirai, come assumere un’attitudine umanistica attraverso 8 tecniche di filosofia in azienda, che ti permetteranno di distinguerti dagli altri diventando più attrattivo per le realtà.
Ma andiamo per gradi.
Io sono Giuseppe, uno studente universitario, e proprio come te, sono interessato al digitale e al mondo dell’innovazione.
E forse anche tu, proprio come me, sei cresciuto con la convinzione che per lavorare in azienda c’è bisogno di una mente informatica, dedita al dato, all’economia.
Vero, ma non del tutto.
Senti qua un’articolo di Repubblica:
“Arrivano in azienda al posto dei cacciatori di teste e degli avvocati. Sono i cosiddetti “filosofi pratici”, sempre più spesso contesi da realtà della Silicon Valley (e non solo) per permettere a chi lavora di prendere le decisioni più difficili.”
Quando lessi questa notizia sobbalzai letteralmente dalla mia sedia.
“La filosofia che cavolo c’entra con il mondo aziendale?”
La figura del CPO
Probabilmente avrai già sentito del CPO, che se non ti è giunta la notizia sta per chief philosophy officer, ovvero un consulente filosofico.
Google è stata una delle prime aziende a ricercare tale figura ed introdurla nell’azienda, Elon Musk uno dei primi a perseguirla.
Ma perché ti sto parlando della filosofia in azienda? E perché ti conviene sin da subito assumere l’attitudine umanistica e apprendere queste 8 tecniche?
Innanzitutto, devi sapere che la figura del CPO non l’ha inventata mica Google né tanto meno qualche guru della Silicon Valley.
Il consulente filosofico – come lo chiameremmo noi oggi – è quanto più simile a quello che faceva Aristotele con Alessandro Magno o Machiavelli per la Repubblica Fiorentina.
Perché in fondo, le grandi aziende, le multinazionali sono imperi contemporanei, e i CEO, proprio come i grandi condottieri del passato, cercano di comprendere il presente e formare il futuro, circondandosi di pensatori per l’elaborazione di strategie vincenti.
Mi ricordo ancora il mio professore di economia snobbare le discipline umanistiche, o come dimenticare Bruno Vespa perculare scienze della comunicazione?
Ci hanno sempre insegnato a distinguere le discipline, introducendoci a partecipare all’eterna lotta tra l’umanistico e lo scientifico.
In realtà, i tempi stanno cambiando, c’è sempre più bisogno di un apprendimento trasversale che sappia intuire le necessità di un’azienda.
Perché la filosofia?
E allora perché la filosofia in azienda ti può dare una marcia in più? Come ti permette di distinguerti?
I principi portati avanti dalla filosofia antica mirano:
- A darti insegnamenti basilari che ogni buon leader dovrebbe conoscere per “comandare, governare e guidare” la propria azienda.
- A saper comprendere i propri clienti.
- A comprendere che per costruire un’ambiente di lavoro perfetto i tuoi dipendenti sono prima di tutto tuoi alleati.
Per troppo tempo, la disciplina filosofica è stata relegata alla credenza di “troppi discorsi, non abbastanza azione” a differenza del campo degli affari.
La filosofia persegue le domande piuttosto che le risposte.
In questo senso, la responsabilità della filosofia non è tanto
quella di rispondere alle nostre domande, ma di mettere in discussione le nostre risposte.
Questa è l’essenza della disciplina della filosofia: non insegna cosa pensare, ma come pensare.
Le 8 tecniche filosofiche per distinguersi sul lavoro
1. Accetta il caos
Friedrich Nietzsche nel suo romanzo del 1883 Così parlò Zarathustra scrive: “Ti dico: bisogna ancora avere il caos in se stessi per poter dare alla luce un stella danzante”.
La correlazione tra creatività, spinta interiore e un po’ di follia si trova in particolare nell’imprenditorialità, nella capacità di rompere gli schemi e pensare qualcosa di nuovo.
Pensa a Uber e AirBnB o alle criptovalute.
2. Ricerca la semplicità
Il matematico e filosofo francese René Descartes parlava del cosiddetto “Metodo del dubbio”.
Il punto di questo metodo è ridurre la complessità, quando una questione ti sembra insormontabile allora dividila in piccoli problemi, ecco le regole del Méthode du doute:
- Accetta le informazioni come vere solo quando sono indubitabili.
- Dividi ogni domanda in parti più piccole e gestibili.
- Inizia con i problemi più semplici e sali in ordine al più complesso.
- Rivedi abbastanza frequentemente per conservare sempre l’intero argomento.
3. Sii un attento osservatore
Torniamo ad Hegel, egli ha sottolineato l’importanza di andare oltre il nostro ego e guardare oltre il nostro naso per risposte diverse e punti di vista diversi.
Adottare questa mentalità ti consente di imparare non solo dai tuoi fallimenti, ma dalle possibilità dei concorrenti, in punti di vista opposti e persino in altre culture.
Troppo spesso, il nostro orgoglio si frappone alla nostra strada.
Come ci insegna Hegel, l’adozione di nuove strategie e il pensiero da nuove angolazioni può essere la nostra più grande forza!
4. Qual è il peggio che può accadere?
Te lo sei mai chiesto? Complimenti, sei un filosofo stoico.
La “visualizzazione negativa” è uno dei principali strumenti dello stoicismo.
Pensare davvero a quanto possano essere terribili le cose ha spesso l’effetto ironico di farti capire che in realtà non sono poi così male.
Questo è ciò che gli Stoici chiamano “premeditazione“, c’è molta pace mentale da guadagnare nel pensare attentamente, nei dettagli e consapevolmente su come potrebbero andare male le cose.
Nella maggior parte delle situazioni scoprirai che la tua ansia o le tue paure riguardo a quelle situazioni erano esagerate.
5. Perdona te stesso
Gli stoici capirono che avrebbero incontrato battute d’arresto nella loro pratica dello stoicismo.
Marco Aurelio raccomanda che quando la nostra pratica non è conforme ai nostri precetti non dovremmo diventare scoraggiati e certamente non dovremmo rinunciare ai nostri tentativi di praticare i nostri obiettivi; invece, dovremmo tornare all’attacco!
Sicuramente fallirai, come me, come tanti grandi uomini, ma sappi che per diventare un grande devi perdonare te stesso e andare avanti.
Nel cercare di fare qualsiasi cosa per migliorare la tua vita, il tuo lavoro, i tuoi obiettivi, fa bene inciampare.
La strada può essere lunga, richiede tempo, ma tu impari.
6. Non fingere fino a farcela, fingi fino a diventarlo
Amy Cuddy, psicoterapeuta americana, nel libro Il potere emotivo dei gesti ci parla di una strategia che deve diventare un mantra per la tua vita.
Fingi fino a diventarlo è una strategia che permette di “ingannare” i nostri blocchi mentali. Grazie a un costante esercizio ti permetterà di riuscire a percepire un nuovo senso di sicurezza nelle sfide che affrontiamo nella nostra vita.
Immagina se potessi trasformare l’ansia in eccitazione. Bene, puoi!
Devi affrontare un colloquio di lavoro e non ti senti adatto, ti senti spaventato?
Bene allora fingi di essere a tuo agio, fingi di sentirti bene, fingi di essere la persona più estroversa che conosci.
Fingi fino a diventarlo!
7. Teoria e pratica sono la stessa cosa
Gaio Musonio Rufo, filosofo romano, ci insegna che non dobbiamo pensare alla teoria e alla prassi come due momenti distinti, ma sono entrambi frutti di un unico processo.
Un’azienda sarà un’organizzazione etica solo se metterà in pratica la teoria dell’eticità giorno dopo giorno in modo costante e misurabile, per migliorarsi sempre.
Spero che queste tecniche ti abbiano dato una nuova visione. Devi sapere che per aiutarti a chiarire i tuoi obiettivi e capire come mettere in pratica i migliori piani, è importantissimo apprendere queste tecniche filosofiche.
E l’ottava tecnica?
Preferisco non associare l’ottava tecnica alle altre.
Mi spiego.
Come avrai notato le 7 tecniche di cui ti ho parlato provengono dal mondo occidentale, e come tali hanno molto a che fare con l’operatività.
Ma la filosofia non è solo occidentale ed ecco perché ho preferito dedicare uno spazio a se stante per questa tecnica, un qualcosa che ha molto a che fare con la meditazione e a cui tengo molto.
8. Le 6 perfezioni del Buddha
Ti sto parlando delle 6 perfezioni del Buddha, cerca di perseguirle, medita su di esse, sono solo 6, ma ti basteranno per tutta la vita.
Sei perfezioni:
- “Fuse” (generosità, donazione di se stessi)
- “Jikai” (virtù, moralità, disciplina)
- “Ninniku” (pazienza, tolleranza)
- “Shojin” (energia, sforzo)
- “Zenjo” (concentrazione, focus)
- “Chie” (saggezza, intuizione)
Ora credo che tu abbia capito l’esistenza di un potenziale interdisciplinare tra il business e la filosofia in azienda, che se combinati insieme, davvero si può fare la differenza.
Conclusione
Eccoci quindi giunti al termine di questo nostro piccolo viaggio.
Ho voluto condividere con te queste tecniche affinché tu possa realmente distinguerti dagli altri e utilizzare la filosofia in azienda per generare un impatto positivo sulla società e sul pianeta.
Infatti, la grande opportunità dei Lavori del Futuro è proprio questa: sviluppando competenze nel digitale e nell’innovazione puoi realmente far sentire la tua voce e apportare un cambiamento positivo nel mondo.
In start2impact condividiamo questa filosofia aziendale e permettiamo di fare Pratica su 6 Percorsi differenti compresi in un unico abbonamento: Digital Marketing, Sviluppo Web e App, UX/UI Design, Data Science, Blockchain e Startup.
Se vuoi fare parte anche tu della nostra Community di Giovani Innovatori, clicca qui per saperne di più su start2impact!
Non perderti il prossimo blog post. Seguici su Telegram!