Esistono tante definizioni di creatività, ma cos'è la creatività realmente e come funziona? Vediamolo insieme!
Il Cubo di Rubik mi ha sempre affascinato molto.
E mentre scrivevo questo articolo ho capito che rappresenta perfettamente lo svolgimento del processo creativo nella mente umana.
Prova a pensarci…
Questo famoso rompicapo può assumere trilioni di configurazioni diverse.
Nel risolverlo si può anche procedere per tentativi, senza strategia, e magari con un po’ di fortuna ci si riesce pure.
Ma se volessimo rifarlo una seconda volta, saremmo punto e a capo.
Invece la cosa migliore da fare è comprendere il più possibile il funzionamento e la logica del Cubo, tenendolo presente mentre ci giochiamo.
Nel corso degli anni sono perfino stati scritti dei manuali ed elaborati degli algoritmi.
Ovviamente, non troveremo da nessuna parte la soluzione guidata passo dopo passo per risolvere ognuna delle trilioni di combinazioni possibili.
Ma conoscere le linee guida è un ottimo aiuto per orientarci nella risoluzione.
Per la creatività è la stessa cosa.
Siamo portati a pensare che sia una dote innata e che “essere colti dall’ispirazione” sia una fortuna a cui pochi eletti sono destinati… gli artisti e i creativi appunto.
La realtà è che la creatività può essere allenata e stimolata in molti modi diversi.
“Seee, allenare l’immaginazione! Uno ci nasce così, non è che può diventarlo!”
Non è del tutto corretto.
Infatti, è parere condiviso da scienziati e studiosi che la fluidità di pensiero, la capacità di collegamento e quindi quella di partorire nuove idee, si possano sviluppare tramite esercizi come facciamo coi nostri muscoli in palestra.
Alla base di tutto c’è la consapevolezza di come funziona il nostro cervello.
Infatti, una volta comprese le diverse abitudini di ragionamento che ognuno di noi ha, possiamo tornare in uno stato di “ispirazione” e creare liberamente.
Come per il Cubo di Rubik, apprenderne il funzionamento ed i meccanismi di base non renderà semplice la sua risoluzione, ma ci aiuterà a venirne a capo più in fretta.
Quindi, cominciamo col capire… che cos’è la creatività?
La definizione di creatività
Wikipedia ci aiuta un attimo a capire cos’è la creatività:
Creatività è un termine che indica genericamente l’arte o la capacità cognitiva della mente di creare e inventare.
Questo è il significato didascalico della parola, ma c’è molto di più: essendo un tipo di intelligenza con migliaia di sfaccettature e ambiti di applicazione, esiste più di una definizione di “creatività”.
Eccone alcune:
Bisogna avere ancora un caos dentro di sé per partorire una stella danzante.
Friedrich NietzscheUn elemento essenziale dell’arte è il rischio. Se non rischi come potrai creare qualcosa di autenticamente bello che non è mai stato visto prima?
Francis Ford CoppolaCreatività significa semplicemente collegare cose. Quando chiedi a persone creative come hanno fatto qualcosa, si sentono quasi in colpa perché non l’hanno fatto realmente, hanno solo visto qualcosa e, dopo un po’, tutto gli è sembrato chiaro. Questo perché sono stati capaci di collegare le esperienze vissute e sintetizzarle in nuove cose.
Steve JobsLa creatività è senza dubbio la risorsa umana più importante. Senza creatività non ci sarebbe progresso e ripeteremmo sempre gli stessi schemi.
Edward De BonoLa sfida dei creativi è sospettare di ogni discorso, opinione, affermazione o proposta che si presenti come «l’unica via possibile». C’è sempre un’alternativa. C’è sempre un’altra possibilità.
Papa FrancescoNon parlarmi di regole, tesoro. Dovunque mi trovi, io rompo le maledette regole.
Maria CallasAdoro gli esperimenti folli. Li faccio in continuazione.
Charles Darwin
Di tutte le frasi che spiegano cos’è la creatività, però, la mia preferita è quella di Albert Einstein:
La creatività non è altro che un’intelligenza che si diverte.
La trovo la più azzeccata, perché coglie un aspetto importantissimo di questa funzionalità del cervello: quando ci lasciamo andare all’immaginazione ci divertiamo.
Più precisamente, siamo così immersi nel processo da trovarci in quello che viene comunemente definito “stato di flow”, un terreno mentale fertile dove non ci sono pensieri intrusivi e la serenità può fiorire spontaneamente.
Quindi alla fine si tratta di un gioco, proprio come il Cubo di Rubik.
Secondo molti, è la skill fondamentale della razza umana per la vita stessa.
Perfino lo storico e professore universitario israeliano Yuval Noah Harari, nel suo libro “Sapiens, da Animali a Dei”, afferma che la società come la conosciamo oggi è il risultato delle nostra capacità di astrazione ed immaginazione.
Basti pensare ai meriti artistici di Van Gogh, Beethoven o Dante, ma anche all’innovazione portata da Leonardo da Vinci, Elon Musk e Stephen Hawking.
Anche a distanza di anni celebriamo opere e idee di questi geni indiscussi.
E prima ancora delle loro conquiste, l’Uomo ha saputo creare sistemi astratti come il denaro, lo Stato, o le religioni, e basare la propria esistenza su di essi.
Ora, per capire meglio come funzioni il processo creativo, dobbiamo ripassare un po’ di anatomia di base.
Emisfero destro e sinistro: le funzioni per capire cos’è la creatività
Per capire meglio cos’è la creatività dobbiamo partire dall’inizio di tutto: il cervello.
Come sappiamo, il cervello è costituito da due emisferi.
Ognuno svolge particolari funzioni e, anche se sono uniti da un fascio di fibre nervose chiamato “corpo calloso”, a volte si comportano a tutti gli effetti come se fossero due cervelli distinti.
Tendenzialmente, l’emisfero sinistro viene collegato all’analisi e alla classificazione, alla logica, al calcolo matematico, al ragionamento, al giudizio, all’associazione di idee e alla classificazione.
Per semplificare ulteriormente, è l’emisfero maggiormente in funzione nelle menti di economisti, ingegneri, matematici e scienziati.
Invece l’emisfero destro è specializzato nella memoria visiva, nei processi di visualizzazione e di sintesi; ci permette di integrare diversi input contemporaneamente, di percepire la visione d’insieme delle cose, di cogliere le somiglianze, di intuire e di avere reazioni istintive.
Qui è dove nascono le canzoni, le poesie, i quadri, le sculture e le creazioni artigianali.
Ma anche le intuizioni di un giocatore di basket, che vede in uno spazio da sfruttare l’occasione per andare a canestro.
Queste, quindi, sono le principali differenze tra i due emisferi:
- Il sinistro elabora frammenti di informazione in modo sequenziale, uno per volta;
- Il destro elabora tutta l’informazione in modo simultaneo ed intuitivo.
Per capirci, nel leggere un libro di ricette entra in gioco l’emisfero sinistro.
Cucinare e sperimentare con quello che abbiamo in frigo è più da emisfero destro.
Ci tengo a precisare che in realtà i processi mentali sono molto più complessi di così. Questa spiegazione così semplicistica, anche se non rappresenta in pieno la realtà, può però essere utile a capire alcuni aspetti dei processi creativi e acquisirne maggiore consapevolezza.
Quale emisfero è al comando?
Ti starai chiedendo in che modo conoscere tutto questo può aiutarci ad essere più creativi.
Saper prendere coscienza dell’emisfero che è o dovrebbe essere alla guida in un determinato momento ci permette di mettere in atto determinate strategie, a seconda delle nostre esigenze.
Esempio 1
Sto cercando idee per un payoff da unire al logo aziendale?
Ho bisogno di buttare giù quante più idee possibili con un brainstorming.
Quindi, devo lasciare divertire il mio emisfero destro e mettere in pausa quello sinistro, che invece potrebbe bocciare ogni idea ancora prima di appuntarla solo perchè non è “perfetta”.
In questi casi, per favorire la fluidità del pensiero e la nascita di una buona quantità di idee, è molto utile fissare un timer e magari un obiettivo numerico.
Proseguendo nel nostro esempio, potrei stabilire di trovare 10 idee per un payoff nel tempo limite di 7 minuti.
Non conta che siano tutte soluzioni interessanti, l’importante è raggiungere l’obiettivo prefissato: tra quei 10 potenziali payoff alcuni saranno molto validi e altri oggettivamente no, ma saranno tutti utili per favorire la nascita e la circolazione di nuovi pensieri.
Possiamo ripetere il brainstorming per cercare nuove idee o sviluppare quelle appena emerse, fissando sempre un nuovo timer e un traguardo fino a che saremo soddisfatti.
Esempio 2
Dopo la mia vacanza in Giappone ho scritto pagine e pagine di parole e ora voglio trasformarle in un articolo per il mio blog di viaggi?
Ho bisogno di editare, rielaborare, tagliare parti di testo, scegliere, cancellare, ecc.
In questo caso, è meglio rimettere il guinzaglio all’emisfero destro e lasciare che sia l’emisfero sinistro a fare ciò che gli riesce meglio.
Questa fase idealmente inizia dopo un po’ di tempo dalla prima stesura: a mente fredda e a distanza di un giorno o due, saremo più oggettivi e sapremo discernere cosa tenere da ciò che va modificato o eliminato.
So che potresti temere di perdere parti di testo nel processo di editing… credo sia molto comune come pensiero.
Per liberarti da questa paura potresti creare una copia del file originale, così da averne uno di bella e uno di brutta, come facevamo per i temi a scuola.
E come i nostri prof del liceo, dobbiamo essere spietati ed esigenti con noi stessi, non risparmiamoci correzioni e cerchiamo di rendere il testo più scorrevole ed interessante possibile.
Imparare a creare
Ora, questi sono due esempi di come l’emisfero destro e sinistro funzionano.
Nella realtà, la distinzione non è così netta.
I “due cervelli” interagiscono sempre tra loro, tendono a sgomitare per avere l’ultima parola e spesso uno prevarica sull’altro nei momenti meno adatti per cui questo avvenga.
Magari mentre stai scrivendo il settimo paragrafo di un testo, l’emisfero sinistro ti guarderà come farebbe un vecchio giudice, attraverso gli occhiali squadrati appoggiati sulla punta del naso.
Dall’alto del banco della Corte ti farà notare che al paragrafo due hai scritto una frase orrenda che va corretta immediatamente, interrompendo il tuo flusso creativo.
Oppure, stai rimettendo mano alle grafiche per una Pagina Facebook di un tuo cliente, improvvisamente hai un’altra idea che sembra migliore della precedente e vuoi svilupparla nonostante tu sia a ridosso del termine per la consegna.
L’emisfero destro a volte è un cavallo selvaggio che scalpita e scalcia: non sopporta di starsene chiuso nella stalla… vuole farsi un’emozionante corsa nella prateria per sentirsi vivo!
Quando bisogna ascoltare il Giudice? E quando invece il cavallo va lasciato libero?
Non esiste una risposta giusta o una sbagliata.
Dipende da un’infinità di fattori e solo noi, di volta in volta, possiamo capire come comportarci.
Si tratta di sperimentare, sbagliare, sporcarsi le mani, e soprattutto… divertirsi!
Tornando alla similitudine iniziale, credo che per risolvere il Cubo di Rubik serva l’intero cervello, non solo una parte.
Come ti sarai accorto, si tratta di un argomento immenso e che non può essere sviscerato in un solo articolo, ma spero che ora ti sia un po’ più chiaro cos’è la creatività e come funziona.
Sappi che ne parlerò in maniera più approfondita, quindi non perderti i prossimi post qui sul blog!
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