Come possiamo aumentare la nostra creatività e produttività quando siamo sempre connessi? Vediamo come può aiutarci il digital detox.
Il digital detox, anche se ancora è poco conosciuto, diventerà indispensabile nelle nostre vite.
Il termine, in italiano disintossicazione digitale, si riferisce a un periodo di tempo durante il quale una persona si astiene dall’utilizzare dispositivi elettronici come smartphone e computer.
Eliminare il digitale dalle nostre vite non è possibile (e non è quello a cui ambiamo, lavorando e studiando grazie a ciò) ma, è possibile rendere il nostro tempo più produttivo e aumentare la nostra energia, senza disperdere attenzione.
Sia chiaro che: il problema non è mai lo strumento, in questo caso lo smartphone, bensì l’uso che ne facciamo.
Dopo aver letto questo articolo avrai una maggiore consapevolezza dell’utilizzo dello smartphone e del computer, avrai scoperto tecniche di produttività sul digital detox e il parere di Alessio Carciofi, docente e consulente di Digital Marketing, Digital Detox Coach ed autore del libro “Digital Detox: focus e produttività per il manager nell’epoca della distrazioni digitali” .
Questi saranno i punti chiave del post:
- Il problema
- La soluzione: il digital detox
- I benefici del digital detox nello studio e nel lavoro
- Cosa fare per iniziare e quali indicazioni seguire
- Le domande della community ad Alessio Carciofi
Il problema
Negli ultimi mesi ho capito quanto sia importante il digital detox, qui ho deciso di condividere con voi quello che ho scoperto, studiato e sperimentato.
Il digitale ha i suoi pro e i suoi contro, i pro li conosciamo tutti: nuovi posti di lavoro, maggiore accesso alla formazione e all’informazione, progresso in tutti i settori, etc.
Mentre i contro cerchiamo di nasconderli o non li notiamo.
“Viviamo in uno stato di attenzione parziale continua, (espressione coniata nel 1998 dalla scrittrice Linda Stone), non riusciamo ad allontanarci dallo smartphone per più di 20 cm e, in questo mondo 24/7 il vero lusso è prendersi del tempo invece che farsi prendere del tempo”.
(Digital detox, Alessio Carciofi)
La nostra vita è proiettata online, viviamo un’esperienza con l’intenzione di pubblicare delle stories su Instagram, evitiamo di dire qualcosa per timore di perdere followers, non siamo in grado di partecipare ad una conversazione senza avere con noi il nostro smartphone da utilizzare contemporaneamente.
Se ciò ti sembra esagerato ti invito a dare un’occhiata a questi dati:
- Controlliamo il nostro cellulare in media 221 volte al giorno
- Più della metà (55%) dei giovani di età compresa tra 16 e 24 anni ammette di controllare il proprio smartphone nel cuore della notte
- Il 79% dei possessori di uno smartphone controlla il proprio apparecchio non più tardi di un quarto d’ora dopo essersi svegliato, ogni mattina
- Un terzo degli americani dice che, piuttosto che perdere il proprio cellulare, preferirebbe non fare più sesso.
La soluzione: il Digital Detox
Come in ogni problema, esiste una soluzione: il digital detox!
Non consiste nell’eliminare la tecnologia dalle nostre vite, bensì di utilizzarla al meglio e con maggiore consapevolezza, alternando al lavoro e allo studio momenti rigeneranti.
Anche il nostro CEO Gherardo Liguori ha vissuto un’esperienza detox:
Senza il cellulare 24h mi sono trovato bene, ma credo che la chiave sia trovare un equilibrio e quello è uno dei modi per capire però quanto ne siamo condizionati. Per comprendere le dinamiche di ciò, consiglia di leggere il libro di Catherine Price “Come disintossicarti dal tuo cellulare. Programma detox in 4 settimane”, in cui è proposto un programma detox, definito di pronto soccorso tecnologico, per creare un nuovo rapporto con il cellulare.
Continua a leggere per scoprire gli effettivibenefici del digital detox nello studio e nel lavoro, cosa fare per iniziare e soprattutto i metodi da seguire.
I benefici del Digital Detox nello studio e nel lavoro
Alessio Carciofi nel suo libro Digital Detox, in cui parla di focus e produttività per il manager, ha esposto i problemi che causa la dipendenza o un cattivo uso della tecnologia nella vita lavorativa:
- 40% perdita produttività giornaliera al lavoro
- 33% aumento errori durante il lavoro
- +2 ore tempo giornaliero di recupero dalle distrazioni
Inoltre, quando siamo concentrati su qualcosa, ma arriva una notifica, finiamo per perdere del tempo (24 minuti) per ritornare in modalità focus.
Mentre un buon uso del digitale permette di arricchire la nostra vita, ecco alcuni dei benefici che possiamo trarre:
Migliorare la concentrazione sul lavoro
Le interruzioni oggi consumano il 28% della giornata tipica del lavoratore.
Gli intervalli dell’attenzione umana sono diminuiti significativamente negli ultimi 8 anni, la nostra attenzione adesso è più breve di quella di un pesce rosso.
Iniziando a prenderti delle pause dalla tecnologia, migliorerai la tua concentrazione che stimolerà la produttività sul posto di lavoro.
Aumentare la creatività
Conseguente al miglioramento della concentrazione, sarà l’aumento della creatività.
Quindi anche il processo di generare nuove idee, ha bisogno di rilassamento e spazio mentale, due cose difficili da ottenere quando ci “perdiamo” con uno smartphone in mano.
Come fare per iniziare e quali indicazioni seguire
Per creare il tuo primo programma di digital detox, ti consiglio di seguire questi 3 step:
- Scegli la tecnologia. Decidi da cosa disintossicarti: lo smartphone, il tablet, il computer, etc…
- Scegli la quantità di tempo. È necessario decidere quanto tempo durerà la tua pausa. La maggior parte delle persone inizia con 24 ore, così come è consigliato nel libro di Catherine Price. Se sei molto legato potresti scegliere un pomeriggio o una mattina, mentre se ne sei dipendente, un’ora o due.
- Scegli le attività. Crea un piano e un elenco di tutte le cose che vorrai fare nel corso della tua esperienza detox: escursioni, lettura, hobby…
Ma una volta finita la pausa, ritornerai al punto di partenza?
Spero di no e ci sono alcuni accorgimenti che potrai seguire quotidianamente.
Elimina le notifiche dallo smartphone
Inizia disattivando tutte le notifiche dal tuo smartphone.
Quante volte ti è capitato di prendere il cellulare per guardare semplicemente l’orario o scrivere un breve messaggio e poi di ritrovarti 20 minuti dopo a scrollare il feed di Instagram, rispondere ai messaggi su WhatsApp e controllare i post di Facebook?
Le aziende guadagnano così, creano un design affinché tu possa stare più tempo possibile sul cellulare. Se hai letto il libro Hooked (Catturare i clienti) o ti occupi anche tu di marketing sai bene di cosa parlo: ogni notifica è un amo lanciato dall’app per riportarti al suo interno.
Inoltre cerca di monitorare le interruzioni e di utilizzare più spesso la modalità aereo.
Guarda le e-mail poche volte al giorno e negli orari di lavoro
La tecnologia sta sfumando la linea tra lavoro e vita domestica.
Rispondere ad alcune e-mail fuori orario non risulta produttivo come crediamo.
Alcune aziende stanno comprendendo l’impatto che l’iper-connettività può avere sui livelli di stress dei dipendenti.
Alcune grandi aziende in Germania, come BMW e Volkswagen, spengono le e-mail alla fine della giornata lavorativa per assicurarsi che i dipendenti possano rilassarsi completamente dopo l’orario di lavoro.
No al multitasking
Nel mondo digitale risulta sempre più complesso dedicarsi ad una sola attività per volta, ci sono vari stimoli e finiamo per essere multitasking, ma dovremo renderci conto che si tratta di un mito ed è sempre più dimostrato che abbassa la produttività.La Harvard Business School ha studiato i modelli di lavoro di persone che lavorano a progetti che richiedono un alto livello di creatività ed è stato scoperto che coloro che si concentravano su una sola attività durante il giorno avevano maggiori probabilità di essere creativi.
Coloro che hanno provato a svolgere più attività hanno avuto un calo della creatività e i livelli di stress sono aumentati.
Ritagliati tempi di inattività regolare
Abbiamo dimenticato l’arte di non fare assolutamente nulla, siamo costantemente connessi.
Potresti iniziare a trascorrere un’ora al giorno senza fare altro che osservare l’ambiente intorno a te.
Anche molti imprenditori di spicco si ritagliano dei tempi di inattività regolare, imprenditori come Bill Gates e Warren Buffett investono del tempo solo a pensare e riflettere.
Se un’ora ti sembra molto, all’inizio puoi fare una pausa della durata di un quarto d’ora, il minimo necessario per ognuno di noi, completamente libero da tutto ciò che è connesso al mondo del digitale, in silenzio.
Immergiti nella natura
Anche quando andiamo in vacanza non facciamo mai una vera pausa, trascorriamo ancora del tempo a rispondere alle e-mail di lavoro e alle telefonate e il 60% delle persone afferma che una vacanza tradizionale non allevia il loro stress.
Dovremo imparare a disconnetterci per rinnovarci e nel riscoprire la nostra essenza la natura è un aiuto prezioso, immergersi in essa risveglia i nostri sensi.
I luoghi in cui soggiornare che offrono l’opportunità di staccare dalla quotidianità e dalla tecnologia sono rari ma ricercati.
Puoi scegliere di andare in campagna, nel bosco o al mare purché non ci sia connessione ad internet.
Le domande della Community ad Alessio Carciofi
Il valore della community di start2impact è creare sinergie e valore.
Per questo ho deciso di coinvolgere gli altri ragazzi nella formulazione delle domande da porre ad Alessio Carciofi, massimo esperto di digital detox in Italia, scrittore del libro Digital Detox nonché insegnante e consulente di marketing.
Lo ringraziamo per la disponibilità e il valore che ha aggiunto a questo articolo.
Iniziamo!
Arianna: Credevo che essere multitasking fosse uno dei requisiti del mondo digital dove bisogna sempre essere vigili su più fronti o quanto meno rimanere sempre aggiornati.
Partendo da ciò vorrei sapere come si possono scindere le cose: essere in pieno focus e nel frattempo curare tutti gli aspetti che un progetto digital porta con sé.
Alessio: Diciamo che alla base di questa domanda c’è la priorità e quando pianifichiamo la nostra vita dobbiamo scegliere le attività da svolgere senza distrazioni, in modalità focus e monotasking e altre che non richiedono ciò.
Il multitasking allunga i tempi di performance, si perde energia, si fanno più errori e si ha meno creatività.
Arianna: La situazione di “super-immersione digital” può essere una conseguenza della FOMO oppure sono da considerare due cose completamente separate?
Alessio: La FOMO ha un’origine psicologica e fisica, una dipendenza in cui prendiamo lo smartphone per riempire dei vuoti, tra le varie cause c’è la continua connessione.
Arianna: Da insegnante e consulente di marketing come vedi il futuro di questo settore? In un mondo digitale in continua evoluzione quali competenze dovrebbe avere un buon marketer?
Alessio: Il marketing è cambiato, ma la maggior parte dei marketer non se ne sono resi conto, non consiste nel creare prodotti per soddisfare bisogni ma creare e soddisfare problemi generati da questi bisogni.
Un buon marketer è colui che va a portare valore nelle aziende e alle persone.
Deve avere capacità di fermarsi, immaginare e creare il futuro.
Deve conoscere sé stesso prima di conoscere i prodotti che vende, conoscere le emozioni, l’empatia, la compassione, le soft skills ed essere in risonanza con le altre persone.
Arianna: Ci parli del marketing del cuore?
Alessio: Il marketing del cuore non deve creare prodotti ma noi stessi.
Oggi come oggi non è più utile, competitivo e logico pensare a noi stessi perché diventiamo pieni di ego, bisogna spostare l’attenzione ai problemi del mondo, quello è creare il marketing del cuore.
Dobbiamo cercare di essere sempre più coerenti con il messaggio che abbiamo.
Arianna: Finora la gran parte di noi riesce a trovare un equilibrio tra la vita offline e quella online, ma alcuni credono che diventeremo un’unica cosa con la tecnologia e il digitale, che il filo tra il reale e il virtuale diventerà impercettibile, lo credi anche tu? Che scenario immagini tra 10 anni?
Alessio: Ci sarà sempre una divisione, un momento in cui ci fermiamo e conosciamo noi stessi.
Chi invece non medita, non si ferma a capire, è multitasking, rimane soggiogato dalla linea sottile tra l’online e l’offline.
È come chi sale nelle scale mobili e tra una e l’altra non si ferma e non fa qualche passo autonomamente, non comprende la differenza tra l’automatismo della scala mobile e il camminare da solo con le proprie scarpe.
Conclusioni
Abbiamo capito come il digitale può arricchire come peggiorare le nostre relazioni e le performance sul lavoro, sta a noi gestirlo al meglio e farne un uso consapevole.
Vivere esperienze detox e prestare attenzione quotidianamente al tempo e al modo in cui utilizziamo smartphone e computer ci permetterà di fare la differenza.
Spero che le indicazioni e i metodi forniti in questo articolo siano d’aiuto per farti diventare ancora più produttivo e creativo!
Alla prossima,
Arianna