Il metodo giapponese per trovare la propria ragione di vita e svegliarsi ogni mattina con l'entusiasmo giusto per affrontare la giornata.
Bene giovane innovatore, prima di cominciare questo viaggio alla scoperta dell’Ikigai, ecco un breve riassunto di ciò che troverai nell’articolo:
- Che cos’è la felicità (per te)
- Che cos’è l’ikigai
- Dove trovare il tuo ikigai
- I 5 pilastri dell’ikigai
- Il diagramma dell’ikigai
- La formula dell’ikigai
Bene, adesso forse sei pronto a scoprire il metodo giapponese per essere felici.
Ahhh la felicità!
Quanti aforismi, quanti manuali, quanti film, quanti lib…forse è meglio se mi fermo qui.
Non vorrai mica farmi credere di non aver mai letto una bella frase del Dalai Lama o di chi più ne ha più ne metta, sotto una foto in bikini su Instagram?!
In pratica un giorno sì e l’altro pure. E non mentire!
Anche tu, almeno una volta in vita tua, hai aperto Google in cerca di un aforisma sulla felicità che facesse pendant con la tua ultima foto del profilo a 32 denti.
Hai aperto il primo link, dato un’occhiata veloce, ti sarai anche sentito sommerso dalla quantità di parole…ma poi sei approdato alla tua scelta.
Copia e incolla sotto la foto, pubblica e via. Il gioco è fatto!
L’abbiamo fatto tutti almeno una volta, suvvia… Ma non è questo il punto!
Ognuno è libero di dire ciò che vuole, più o meno… È che sui social siamo generalmente spinti a condividere solo la parte migliore di noi e della nostra vita, anche a costo che sia tutto una farsa.
Purtroppo!
E inoltre, c’è chi la condisce con tante belle parole scopiazzate un po’ qua e un po’ là, senza riflettere su ciò che significano veramente.
A questo punto ti starai chiedendo: “Tutto vero ma…dov’è finito questo benedetto ikigai?”.
Hai ragione!
Se rimani con me arriveremo anche a quello, magari anche più consapevoli di noi stessi. Si spera!
Infatti ci tengo che tu rifletta autonomamente e non attraverso quelle famose parole di altri su un tema che riguarda ognuno di noi e che non va assolutamente affrontato come se fosse un obiettivo irraggiungibile!
Tipo la prova costume!
Quindi…
Che cos’è per te la felicità
Hai capito bene!
Ciò che mi preme veramente sapere è che cosa TU pensi della felicità. E se proprio dobbiamo citare qualcuno…
Tutti gli esseri umani vogliono essere felici; peraltro, per poter raggiungere una tale condizione, bisogna cominciare col capire che cosa si intende per felicità. (Jean-Jacques Rousseau)
Riflettici.
Tralasciando quei manuali scritti da psicoterapeuti e psico-qualcos’altro e quei film strappalacrime dal finale spesso un po’ deludente, che alla fin fine sembrano solo urlarci: “la vita è questa, fattene una ragione!” tu, a cosa associ la felicità?
Anzi, la tua felicita?!
Chi in un verso e chi in un altro, ognuno cerca di darle un suo perché, a questa vita: un punto di vista, un punto di partenza, un punto di svolta ed uno di approdo; qualche dritta su come navigarla ed un promemoria sull’ABC dello “stare bene con se stessi prima che con gli altri”.
Quante volte hai sentito questa frase?
Io stessa me la sono ripetuta più volte e ancora oggi credo che la chiave a tutto, o quasi tutto, sia trovare il giusto equilibrio.
E come si fa a trovare questo equilibrio? Lo so, lo so!
Altra domanda esistenziale ma…quella formula che mi farà trovare il coraggio di abbandonare il letto la mattina?
Ci siamo quasi.
Che tu prenda questo argomento seriamente o con leggerezza, credimi se ti dico che forse, essere felici, almeno per certi versi, è più semplice di quel che vogliamo far credere a noi stessi.
Tutto sta nel trovare il proprio ikigai.
Che cos’è l’ikigai
“Finalmente”, ti sarai detto, e hai pienamente ragione.
Ma spero, attraverso tutto quel preambolo che ti ho fatto prima, che tu abbia veramente riflettuto su cosa ti rende felice.
Che sia un hobby, un lavoro, un obiettivo, una persona, un luogo…qualsiasi cosa, purché rappresenti per te “una ragione per svegliarsi al mattino”.
È proprio questo, per i giapponesi, l’ikigai.
Questa parola rappresenta l’unione tra “iki” (vivere) e “gai” (ragione) e significa proprio “ragione di vivere”.
Secondo la cultura giapponese ognuno di noi la possiede.
Dove trovare il proprio ikigai
Tutti hanno un ikigai, ma non sempre ne sono consapevoli. È quella forza che spinge ad alzarsi la mattina e dà l’entusiasmo per affrontare la giornata. (Ken Mogi, “Il piccolo libro dell’ikigai. La via giapponese alla felicità.”)
L’ikigai può nascondersi ovunque, come insegna nel suo libro Ken Mogi, neuro-scienziato giapponese ricercatore ai Sony Computer Science Laboratories.
Ce lo racconta attraverso la storia di un uomo che, con grande passione, dedizione e precisione, raggiunge quotidianamente quella perfezione che lo ha reso il maestro nel suo campo: il sushi.
Parliamo infatti di Jirō Ono, entrato non a caso nel Guinness dei primati come cuoco più anziano con ben 3 stelle Michelin! Mica roba da poco!
Ma non è detto che l’ikigai avrà poi a che fare con il successo.
Infatti per non cadere in errore, come linee guida, Ken Mogi ci fornisce piuttosto dei pilastri su cui costruire la nostra “ragione di vita”.
I 5 pilastri dell’ikigai
- Cominciare in piccolo
- Dimenticarsi di sé
- Armonia e sostenibilità
- La gioia per le piccole cose
- Stare nel qui e ora
Come si può intuire, tutto sta nell’ iniziare qualcosa procedendo a piccoli passi, senza avere come scopo il raggiungimento del successo.
Infatti il senso di tutto è fare qualcosa che parta “da dentro”, qualcosa a cui dedicarci con amore, cura e attenzione, senza ambire a dei riconoscimenti.
Ricorda che ciò che fai può avere un impatto sull’ambiente e sulle persone.
Quindi tieni ben a mente il mondo che ti circonda.
Apprezza le piccole cose, perché sono quelle che spesso ci fanno provare gioia.
Hai presente una bella doccia rinfrescante dopo una giornata di agosto?
O il tuo piatto preferito la domenica a pranzo?
Bene!
Perché, in fondo, la felicità è anche queste cose.
Sarà pur fatta di piccoli momenti ma sono proprio quelli, uno dopo l’altro, che ci fanno sorridere alla vita.
L’ultimo pilastro si basa sull’imparare a vivere il presente, nel qui e ora, accettandolo così com’è.
E se proprio vogliamo cambiare qualcosa, ricordiamoci sempre di procedere passo dopo passo.
Il diagramma dell’ikigai
Se sei arrivato fin qui, ne sono molto contenta!
Non ti ho svelato prima la “formula” per trovare il tuo ikigai perché volevo che tu provassi a rifletterci da solo, cogliendone il vero senso.
Infatti, stando a quanto dicono i giapponesi, potrei anche fermarmi qui.
Nessuno di loro parla di una formula, se non dei pilastri sui cui coltivare e annaffiare la propria “ragione di vita”.
Trovarla può richiedere una ricerca interiore spesso anche lunga e difficile ma ci garantiscono che, una volta conclusa, ci farà provare una grande soddisfazione.
Ciò che però devi sapere è che ormai l’ikigai compare comunemente rappresentato in un diagramma di Venn, ovvero un semplice diagramma a cerchi che mostra tutte le possibili relazioni tra insiemi diversi. A scuola l’avrai sicuramente studiato.
Ricordi?
Il diagramma dell’ikigai è stato elaborato per la prima volta da Marc Winn servendosi dell’idea tradizionale di ikigai, al fine di trovare, in senso pratico, un proprio scopo nella vita.
La sua idea ha avuto così successo che ormai oggi tutti fanno riferimento al suo diagramma quando si parla di questo argomento.
E infatti, può rivelarsi utile per tutti quelli che prima o poi si trovano ad un bivio tra due scelte, a chi è indeciso su quale carriera puntare, a chi vorrebbe cambiarla ma non sa con che cosa.
Insomma, questo semplice schema può veramente aiutarci a spazzare via il superfluo e a ragionare su ciò che già abbiamo tra le mani, comprendendo la differenza tra ciò che ci piace fare e ciò che sappiamo fare bene.
Ebbene sì!
La formula dell’ikigai
Ed eccoci arrivati all’attesissima formula che ci motiverà ogni giorno a svegliarci con uno scopo.
Il tuo ikigai sarà infatti l’unione di quattro fattori che sto per elencarti, quella cosa che li accomuna tutti e che unisce passione, missione, vocazione e professione.
Individua queste quattro aree:
- Quello che ti piace fare
- Quello che sai fare bene
- Quello di cui il mondo ha bisogno
- Quello per cui puoi essere pagato
Pensa a tutte le cose che ami fare, quelle che ti fanno staccare un po’ la spina quando serve, che ti fanno brillare gli occhi e a cui proprio non vuoi rinunciare. Infatti non devi. Scrivile.
Poi, tra queste cose, evidenzia quelle in cui, cavolo, non sei per niente male!
Te l’hanno fatto notare anche gli altri, ma in fondo anche tu sai che ti riescono proprio bene e che con il tempo e l’impegno potrai solo che migliorare.
E non è finita qui.
Ora fai un’analisi più oggettiva e individua quali delle tue capacità possono rappresentare una risorsa per gli altri, per il mondo che è lì fuori ad aspettarti.
Infine, “posso trasformare tutto ciò in un vero e proprio lavoro?”
Dopo aver risposto a quest’ultima domanda, avrai trovato il tuo ikigai.
Se vuoi, il libro Ikigai. Il metodo giapponese. Trovare il senso della vita per essere felici, parla proprio di tutto questo.
Ciak, azione!
Bene! Se sei arrivato fin qui hai tutti gli strumenti per fare mente locale e iniziare a prendere le decisioni giuste.
Dopo però dovrai passare all’azione!
D’altronde, trovare qualcosa per cui valga la pena vivere è ben diverso dal “fare qualcosa grazie a cui vivere”.
E l’ikigai ci ricorda proprio di focalizzare la nostra attenzione solo su quelle cose che veramente la mattina ci fanno svegliare con il sorriso e con la voglia di spaccare il mondo!
Non letteralmente, eh…mi raccomando!
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E se non l’hai ancora fatto, prendi carta e penna e scopri il tuo ikigai!